Il pomeriggio del 23 marzo 1980 scoppia lo scandalo del Calcioscommesse, noto come Totonero. Tra i club coinvolti anche il Milan, il quale verrà punito con la retrocessione in Serie B.
Lo scandalo del Calcioscommesse travolge il mondo del pallone il 23 marzo 1980, quando le camionette delle forze dell’ordine fanno irruzione nei campi al termine della giornata di campionato. La magistratura dispone una serie di arresti in seguito alle dichiarazioni di Massimo Cruciani, un commerciante romano che ha presentato un esposto alla Procura capitolina sostenendo di essere stato truffato dopo aver scommesso molti milioni di lire su partite di Serie A combinate.
Il coinvolgimento del Milan
Le indagini sul Calcioscommesse fanno scattare le manette ai polsi, tra gli altri, di Enrico Albertosi e Giorgio Morini, giocatori in forza al Milan. Nel mirino degli inquirenti, la gara tra i rossoneri e la Lazio, giocata il 6 gennaio e vinta dal Diavolo per 2 a 1. Tra i biancocelesti, coinvolti Wilson, Bruno Giordano, Manfredonia e Cacciatori.
La magistratura, poi, accertò che Giorgio Morini portò nella Capitale 20 milioni di lire avvolti in carta da giornale, consegnatigli dal presidente del Milan Felice Colombo. Il denaro era destinato a Cruciani e a Fabio Trinca, proprietario di un ristorante capitolino e intermediario nella combine tra i rossoneri e la Lazio. L’intento era di far tacere i due scommettitori.
La sentenza finale
La Giustizia Sportiva è implacabile e condanna in primo grado il Milan alla retrocessione in Serie B nel campionato 1980/81. Il presidente Colombo e il portiere Albertosi vengono radiati mentre Morini viene squalificato per 10 mesi. Anche per la Lazio arriva la pena alla retrocessione nel campionato cadetto. Il Milan tornerà subito in Serie A ma poi subisce un’altra retrocessione. Il difficilissimo inizio degli Anni ’80 sarà poi riscattato dall’inizio dell’era Berlusconi con Sacchi in panchina e il trio degli olandesi in campo.